hanno visto questa sezione: visitatori dal 1 gennaio 2010

In caso di lesione di un diritto inviolabile della persona il danno non patrimoniale è risarcibile, qualunque sia la fonte della responsabilità, contrattuale od extracontrattuale.

La Corte di Cassazione ha recentemente ribadito, con sentenza del 15 ottobre 2009 n. 21925, il principio già precedentemente espresso a Sezioni Unite con sentenza n. 26972 del 11 novembre 2008, a mente il quale va riconosciuta la tutela risarcitoria ai diritti inviolabili della persona di guisa che sussiste l’obbligo di ristoro dei danni in caso di loro violazione, indipendentemente dalla natura contrattuale od extracontrattuale della responsabilità che ha generato il danno.
Nel caso sottoposto al vaglio della Corte, i Giudici hanno accolto così il ricorso di un promissario acquirente di una villetta a schiera cui la Corte di merito aveva negato il risarcimento del danno non patrimoniale, ritenendo che non poteva essere integrata una violazione di un diritto inviolabile della persona nella condotta lesiva di un mediatore immobiliare che aveva colpevolmente omesso di riferire circa la mancata titolarità dell’immobile in capo al promittente venditore, nonostante lo stesso promissario acquirente avesse già versato l’intero prezzo dell’immobile oltre al compenso per la mediazione.

A onor del vero, il principio invocato risulta, a parere della dottrina, molto discutibile perché applica all’ambito contrattuale il criterio stabilito per la responsabilità di natura extracontrattuale, sottraendo in tal modo la determinazione della rilevanza del danno non patrimoniale all’autonomia privata che invece dovrebbe costituire la fonte del danno da risarcire.
La sentenza summenzionata inoltre considera la libertà negoziale o il diritto di credito alla stregua di diritti inviolabili, non solo senza darne alcuna motivazione, ma soprattutto ponendosi contro l’orientamento consolidato della dottrina e della stessa Corte Costituzionale che invece non li considera tali.
I diritti inviolabili - certo - non si limitano alla ristretta cerchia dei diritti inviolabili della persona riconosciuti dalla Costituzione, atteso che l’interprete può desumere ulteriori interessi meritevoli di tale siffatta tutela nel complesso sistema costituzionale, tuttavia, nell’interpretazione della Corte, dovrebbe comunque rimanere fermo che il diritto inviolabile allegato a fondamento della richiesta di risarcimento sia un diritto esclusivamente e immediatamente riferibile alla persona umana, e da questo ambito esulano, per l’appunto, i diritti relativi alla libertà negoziale e all’iniziativa economica (spettando quest’ultimi anche alle persone giuridiche, pubbliche o private).

In conclusione, la sentenza in esame pare porsi in contrasto con i consolidati orientamenti precedenti, e sarà necessario attendere che altre pronunce confermino o smentiscano questo orientamento.


Avvocato Enrico Candiani
con la collaborazione del dott. Marco Reguzzoni